sabato 22 dicembre 2012

diario di un qualsiasi nessuno

Confesso di aver sempre avuto un animo conservatore, forse perché di carattere riservato,alieno dal condividere entusiasmo per le tante novità che di volta in volta è venuta proporre al popolo l'urgenza consumistica, senza neppure tenere in considerazione l'ipotesi, spesso peraltro non suffragata dai fatti, che all'interno di un dato numero di scatole craniche dovrebbe risiedere un numero corrispondente di funzionanti cervelli. In ogni caso, tale considerazione avrebbe riguardato soltanto il livello etico delle varie proposte e non certo quello pratico e tanto meno il risultato, per cui, datasi tale consapevolezza,  si sarebbe trattato di una forma di finto rispetto. tutto sommato di una grossa ipocrisia. Quando sono stati messi in vendita gli adesivi pubblicitari, per dirne una, ho pensato che qualcuno fosse andato fuori di testa  a voler crearsi un mercato di sprovveduti disposti a pagare per pubblicizzare questa o quella griffe. Il risultato di questo mio continuo stato di allerta è stato di ritrovarmi nei guai per aver trascurato l'avvento del computer e aver preferito per anni a picchiare i tasti della mia vecchia Olivetti. Quando ho cercato di porre riparo, ero ormai irrimediabilmente indietro. Mi sono dato da fare, sono perfino riuscito a crearmi un blog (tutto da solo, non ridete), ho chiesto un po' a destra e un po' a sinistra e mi pare di aver raggiunto un livello, come dire, di sopravvivenza.  Il guaio è che l'ignoranza ignora perfino cosa sia la quiete, perché non esiste quiete nell'ignoranza. L'ignoranza viene derisa, calpestata, scoperta più o meno di proposito, mai ignorata. Quanto alla mia ignoranza dei sentieri informatici,  è proprio Google, incredibile, che viene a sconvolgere quelle che ritenevo le poche, acquisite certezze. Per apportare miglioramenti, così dice, a conferma di qualcosa che già sapevo, cioè fiutare pericolo se qualcuno viene a dirti che vuole migliorarti la vita..